domenica 21 agosto 2011



Questo nuovo libro è stata la mia prima scoperta su quanti hanno raccontato la Calabria venendo da fuori, da altre realtà. Bartels è un ufficiale inglese catturato dai napoleonidi e rimasto nella regione per alcuni mesi.
La sua storia descrive un passato simile all'Eldorado e vive un presente di situazione economica e sociale degradata. I cultori neoborbonici hanno fatto un'opera di rimozione del dato storico e descritto un Sud all'avanguardia mentre tranne Napoli, Palermo e alcune altre zone il regno era già in grave ritardo rispetto ad altre parti d'Italia.
L'impressioni di Bartels è frutto di incontri con gente della sua classe sociale e poco vi è del popolo, dei contadini, dei braccianti e nulla si scorge del commercio e delle altre attività economiche: è come se la terra producesse da sè.
La descrizione della presenza dei briganti e dell'insucurezza delle poche vie di comunicazioni all'interno di un paesaggio selvaggio sono le parti più interessanti del libro. Strade interrotte dalla fiumare,lunghi e tormentati viaggi, città piccole ed anguste ecco la Calabria di inizio ottocento.

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